Jasper Jackson, sul periodico inglese The Media Briefing, analizza i nuovi dati Ofcom sulla pirateria musicale in Gran Bretagna che mostrano una riduzione del fenomeno: l’anno scorso i brani scaricati illegalmente nel Regno Unito costituivano il 26% di tutta la musica digitale sul web, nel 2013 sono scesi al 16%, passando da 301 milioni a 199 di quest’anno. Per l’industria musicale, la riduzione della pirateria ha portato a un aumento degli incassi dello 0,3%. È un aumento modesto, ma è il primo incremento dal 1999.
Per Jackson questa inversione di tendenza è dovuta a un grande cambiamento: ora le case discografiche non dedicano più tutte le proprie energie nel far causa ai servizi di file sharing, hanno deciso di investire in piattaforme per facilitare l’accesso ai contenuti. Il giornalista di Media briefing la definisce “streaming revolution” che ha condotto a risultati positivi soprattutto grazie piattaforme digitali come Spotify, che ha reso la musica immediatamente disponibile su qualunque dispositivo.
Fonte: SIAE