Reuters ha pubblicato pochi giorni fa un comunicato ove afferma che l’Unione Europea avrebbe preparato un progetto di legge con lo scopo di combattere la pirateria musicale e indurre le società di collecting a pagare più velocemente agli artisti le royalties maturate sui fonogrammi trasmessi in radio, TV, internet e locali pubblici, ovvero entro un anno calcolato dalla chiusura dell’esercizio finanziario. Il progetto prevede inoltre l’introduzione di nuovi criteri di trasparenza sulle tariffe che gli artisti sono tenuti a pagare alle società di collecting e l’istituzione di una commissione di controllo composta da supervisori, artisti e altri titolari di diritti. Per contrastare la pirateria la bozza di legge propone di facilitare il rilascio delle licenze internazionali per siti e servizi di streaming, prevedendo anche la possibilità per gli artisti di negoziare direttamente le autorizzazioni, come avviene negli USA. L’Unione propone infine che le società di collecting possano trattenere le royalties quando il legittimo destinatario non sia identificato entro 5 anni.
“C’è il rischio che più di 5,7 miliardi di euro di royalty vengano raccolti ma non pagati ai detentori dei diritti“, ha subito replicato Kelvin Smiths della organizzazione Younison. “Questa proposta di legge istituzionalizza gli interessi acquisiti dei lobbisti che siedono intorno al tavolo delle società di collecting“.
Il comunicato è disponibile qui.
Fonte: Dirittodautore.it