Due commissari europei hanno proposto la creazione di una licenza unica valida per tutte le nazioni della Comunità Europea per i contenuti online, che potrebbe spianare la strada per le vendite transfrontaliere di musica digitale, giochi e video, e di conseguenza portare a ottenere prezzi più bassi per i consumatori. La proposta sarà presentata martedì prossimo da Viviane Reding, il commissario per le telecomunicazioni e media, e Meglena Kuneva, commissario per gli affari dei consumatori, con l’obiettivo di consentire ai consumatori di poter acquistare on-line da qualsiasi negozio digitale e da qualsiasi nazione dell’Unione europea.
I commissari intendono introdurre una normativa comune relativa alla licenza entro la fine di quest’anno.
Attualmente, la maggior parte dei rivenditori on-line limita le vendite dei media, sia digitali che tradizionali, nei paesi in cui essi hanno sede, ciò a causa della complessità delle norme nazionali sul diritto d’autore e quelle fiscali.
“L’offerta di contenuti on-line sta crescendo sempre di più, ma l’attuale regime è ancora bloccato dalle licenze territoriali nazionali, con il risultato che ai consumatori spesso è impedito di guardare legalmente i contenuti in qualsiasi momento, ovunque e su qualsiasi piattaforma”, spiegano i due commissari.
Le vendite transfrontaliere di film on-line e di musica sono rare nell’Unione, perché la maggior parte dei dettaglianti in genere non intende affrontare la complessità dell’operazione di soddisfare 27 diversi sistemi nazionali di gestione dei diritti e relative società di gestione collettiva dei diritti d’autore.
Per evitare di vendere all’estero, i rivenditori on-line spesso richiedono ai clienti di utilizzare una carta di credito emessa nello stesso paese su cui essi operano.
Secondo i due commissari UE una singola licenza UE sarebbe sicuramente più allettante per chi intende rivendere online contenuti tutelati dal diritto d’autore.
Un terzo dei consumatori europei ha dichiarato in un recente sondaggio che qualora gli ostacoli fossero rimossi sarebbero disposti ad acquistare i contenuti digitali on-line da un rivenditore appartenente a un paese UE diverso da quello di residenza. Solo il 12% dei consumatori europei lo hanno fatto nel 2008, in base alle statistiche della Commissione europea.
Lucia Dellisanti
Fonte: dirittodautore.it