Il 12 febbraio scorso la Commissione Giuridica della Commissione Europea ha approvato la proposta di legge che prevede l’estensione del termine temporale di tutela accordata ai fonogrammi musicali, aumentandolo da 50 anni fino a 95 anni successivi alla prima pubblicazione.
Questo cambiamento garantirebbe maggiore protezione sia ai produttori di fonogrammi sia agli artisti interpreti esecutori i quali continuerebbero a percepire royalties per 95 anni successivi alla prima pubblicazione o pubblica esecuzione delle loro opere.
La Commissione ha inoltre approvato l’istituzione di un fondo di finanziamento per i musicisti che lavorano come turnisti, disponendo che sia a carico del produttore l’obbligo di versare annualmente il 20% dei proventi guadagnati in seguito all’estensione del termine di tutela. A tal proposito, l’amministrazione di questa nuova remunerazione spetterà alle società di gestione collettiva che rappresentano gli interessi degli artisti interpreti esecutori e dei produttori di fonogrammi.
Il Comitato ha altresì sottoposto all’attenzione della Commissione Europea la questione relativa alle opere audiovisive, proponendo l’approvazione di una analoga riforma anche nel settore dell’audiovisivo entro la fine del 2010.
L’ultima novità discussa in questa seduta consiste nella introduzione di una attività di accertamento e controllo quadriennale, ai fini di valutare le conseguenze di tale innovazione legislativa e gli effettivi benefici sociali riscontrati nel settore musicale.
Enzo Mazza, Presidente di FIMI, che nei giorni scorsi a Strasburgo aveva incontrato i parlamentari italiani esprimendo l’auspicio per un forte sostegno della creatività musicale del nostro Paese ha commentato positivamente il risultato del voto in Commissione Giuridica: “Il voto di oggi nella Commissione Giuridica del Parlamento europeo è molto importante per la cultura musicale italiana che vede giungere dai parlamentari un forte segnale a sostegno della produzione nazionale che oggi è discriminata in Europa rispetto ad altri forti Stati produttori come gli USA”.
Maggiori informazioni:
http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/058-48812-040-02-07-909-20090209IPR48791-09-02-2009-2009-false/default_en.htm
Stefania Baldazzi