Si è riunito presso la sede RAI di Milano il Consiglio di Amministrazione del Tavolo Editori Radio Srl, la società che rappresenta il settore radiofonico e che comprende le emittenti pubbliche, i grandi network nazionali ed anche le associazioni di emittenti locali. I membri del C.d.A. sono Antonio Marano e Giuseppe Pasciucco (RAI), Marco Rossignoli e Alessia Caricato (dell’associazione radio locali Aeranti Corallo), Antonio Niespolo (Kiss Kiss), Francesco Dini e Carlo Ottino (Elemedia, ovvero Radio DeeJay, Radio Capital e Italia Radio), Ivan Ranza (Il Sole 24 Ore), Alberto Mazzocco e Marco Montrone (Confindustria Radio Televisioni), Federico Di Chio (Rti – Radio 101), Mario Volanti (Radio Italia), Lorenzo Suraci (Rtl 102.5), Claudio Fabbri ed Elisa Todescato (Finelco, ovvero Radio 105, Radio Monte Carlo e Virgin Radio) e Massimiliano Montefusco (Rds).
Eletto presidente all’unanimità Nicola Sinisi (Rai), che ha dichiarato:
“E’ una data importante per la radio in Italia, dopo diversi tentativi di avere rappresentanze parziali è nato un organismo – sotto forma di srl [con capitale sociale di 110mila euro, ripartito per il 70% tra le entità nazionali e per il 30 tra quelle locali], quindi con responsabilità pecuniaria e legale – che rappresenta tutte le realtà radiofoniche del nostro Paese“.
Il mercato della radio, che registra oltre 36 milioni di utenti giornalieri e un giro d’affari di 360 milioni di euro annui, risulta al momento un’incognita per gli investitori dopo la cessazione dell’attività di Audiradio, la società che si occupava di rilevamenti di ascolti. Tra gli obiettivi del Tavolo Editori Radio c’è l’elaborazione di un’indagine – di proprietà della stessa società – che fornisca un riferimento per gli inserzionisti.
Il primo report dovrebbe essere prodotto per il 2017 anche se ancora non sono state individuate le modalità di rilevazione.
“La radio è una piattaforma crossmediale, il più nuovo vecchio mezzo di comunicazione, e ancora oggi il più ascoltato: non a caso è il canale che gli italiani considerano primo per credibilità”, ha concluso Sinisi, “Non possiamo continuare a considerarla la Cenerentola dei media”.
Fonte: Rockol