Il Ministero dei Beni Culturali ha diffuso ieri un comunicato in cui illustra una proposta di emendamento alla legge di Bilancio per contrastare il fenomeno del secondary ticketing, ossia – si legge nella relazione illustrativa – “il collocamento di biglietti per manifestazioni di spettacoli acquistato online in maniera massiva da apposite piattaforme e successivamente rivenduti a prezzi maggiorati molto superiori rispetto al prezzo esposto sul biglietto”.
Se la proposta dovesse passare, la legge italiana potrebbe diventare una delle più severe al mondo in materia: secondo il disegno proposto nelle ultime ore, infatti, entrerebbe in vigore il “divieto di esercitare questa attività di rivendita da parte di soggetti diversi dagli organizzatori di spettacoli e da quelli titolari di biglietterie automatizzate autorizzate prevedendo le relative sanzioni che potrebbe concretizzarsi in ammende da 30.000 euro a 180.000 euro per ciascuna violazione accertata, nonché, ove la condotta sia effettuata attraverso le reti di comunicazione elettronica, con la rimozione dei contenuti, o, nei casi più gravi, con l’oscuramento del sito Web“.
Per il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini si tratta di «un fenomeno intollerabile e i fatti di questi giorni dimostrano che non è sufficiente l’autoregolazione ma serve un intervento legislativo». Il presidente di Siae Filippo Sugar esprime soddisfazione per l’intervento ministeriale, ricordando che «SIAE è già intervenuta nei giorni scorsi sollecitando regole chiare per la trasparenza del mercato della musica dal vivo a tutela dei consumatori, degli autori e di tutti coloro che operano nel settore anche lanciando una petizione che è stata sottoscritta da tutti i più importanti autori italiani».
Anche dai promoter arriva un plauso: «Apprendo con viva soddisfazione – dichiara il presidente di Assomusica Vincenzo Spera – che il ministro Franceschini ha annunciato che presenterà un emendamento alla Legge di Bilancio per limitare e contrastare il fenomeno del bagarinaggio online. Sono davvero lieto di notare questa unità di vedute tra Assomusica e il ministro – ribadendo che – l’associazione è sempre in prima linea per garantire la legalità ed evitare che si possa lucrare su eventi culturali che favoriscono l’arte e la socializzazione».
Per i discografici Enzo Mazza, presidente di Fimi, sottolinea che «l’intervento normativo, così come avvenuto per fenomeni gravi come la pirateria, è assolutamente necessario per stroncare il fenomeno bloccando, se necessario, i siti che praticano questa attività».