Il Nuovo IMAIE ha diffuso nei giorni scorsi un comunicato stampa inerente i primi effetti scaturiti dalla liberalizzazione della gestione dei diritti connessi. Lo pubblichiamo integralmente:
“La SIAE pronta a sospendere il versamento della Copia Privata, primi effetti della Liberalizzazione dei diritti connessi
Artisti 7607 e ItsRight hanno rivendicato alla SIAE la ripartizione diretta dei compensi copia privata spettanti agli artisti interpreti esecutori. A seguito di tali richieste, la SIAE, con lettera inviata alle suddette e al Nuovo IMAIE, chiede alle parti di trovare un accordo o in alternativa comunica che si rivolgerà al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per avere indicazioni sui criteri cui dovrà attenersi per ripartire la copia privata sia audio che video. Tutto ciò, in quanto, a detta della SIAE, è necessaria un’interpretazione chiara delle leggi di riferimento. In attesa di chiarificazioni di merito, SIAE comunica che “(…) sospenderà ogni operazione connessa alla ripartizione della quota copia privata (…)”.
In tal modo la SIAE esprime dubbi in merito ai soggetti legittimati a ricevere la copia privata, addirittura con riguardo ai compensi spettanti agli artisti per gli anni 2010 e 2011, ovvero ante decreto liberalizzazioni. Se persino la SIAE minaccia la sospensione dei pagamenti per copia privata relativi ad anni pregressi (si badi bene sia audio che video) è evidente che tutti gli enti utilizzatori, tenuti a pagare i compensi agli artisti, si sentiranno legittimati a trattenere a proprio beneficio detti compensi, facendo leva sull’incertezza e sulla confusione generata dalle liberalizzazioni.
Quale dubbio ci può essere sui diritti maturati dagli artisti prima del decreto liberalizzazioni?
E’ davvero necessaria un’interpretazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali? Se sì, in quali tempi avremo delle risposte?
Come è possibile che già diverse organizzazioni si sentano legittimate a chiedere alla SIAE la copia privata spettante agli artisti prima ancora che venga emanato il decreto della Presidenza del Consiglio che stabilirà i requisiti minimi per operare sul mercato dei diritti connessi?
A nostro avviso non è accettabile né la posizione “attendista” della SIAE, né quella degli altri enti che senza averne alcun titolo già si propongono come società di collecting degli artisti.
L’effetto immediato di questo scenario è che i compensi spettanti agli artisti del settore audiovisivo relativi all’anno 2010, che il Nuovo IMAIE sta ripartendo agli aventi diritto, non includono i diritti per copia privata video.
Naturalmente, si bloccheranno anche i versamenti dei compensi di copia privata audio, come da noi ampiamente previsto e sottolineato in più occasioni.”
Fonte: Nuovo IMAIE