E’ stato firmato venerdì 20 giugno dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini il decreto che aggiorna le quote per l’equo compenso per la copia privata che erano ferme dal 2009 e che avrebbero dovuto essere rinnovate a dicembre 2012. «Con questo intervento – ha commentato Franceschini – si garantisce il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative, senza gravare sui consumatori». Secondo una legge del 2003 derivata da una direttiva dell’Unione europea, i produttori di dispositivi tecnologici devono infatti corrispondere, a titolo di indennizzo forfettario, un compenso agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web.
Il decreto corrisponde alle tante sollecitazioni del mondo della cultura. Solo un mese fa, oltre quattromila autori hanno chiesto al governo di intervenire a tutela del diritto alla creatività e di monitorare i riflessi della costante e rapida evoluzione tecnologica nel mondo dell’arte.
Il ministro Franceschini e il presidente della Siae Gino Paoli hanno convenuto di impegnarsi, per la parte incrementale di gettito delle nuove tariffe, affinché tutte le categorie di titolari dei diritti di copia privata impieghino una quota di tali somme per la promozione di giovani autori e artisti e di opere prime. Il direttore generale della Siae Gaetano Blandini ha espresso soddisfazione per l’adeguamento del compenso per la copia privata firmato dal ministro Franceschini: «L’atto, oltre che ripristinare nei cittadini autori ed editori la fiducia nel rispetto delle leggi dello Stato (il decreto era scaduto da oltre un anno e mezzo), è un atto di coraggio, di sensibilità istituzionale e anche di buon senso che restituisce dignità agli uomini di cultura italiani e ci avvicina ai grandi Paesi dell’ Unione Europea».
Le quote che dovranno essere pagate per il prossimo triennio in Italia passano dagli 0,90 euro per gli smartphone o 1,90 euro per i tablet del 2009 a tariffe modulari che vanno da un minimo di 3 euro per dispositivi fino ad 8Gb di potenza ad un massimo di 4,80 euro oltre i 32 Gb, e ai 5,20 per i computer, secondo un sistema che si richiama al modello francese, rimanendo tuttavia nettamente al di sotto delle tariffe di altri Paesi europei come la stessa Francia o la Germania, dove per uno smartphone da 16Gb si pagano rispettivamente 8 euro (in Francia) e 36 euro (in Germania) e per un tablet, sempre da 16 Gb, 8,40 euro (in Francia) e 15,18 euro (in Germania).
Fonte: SIAE