La Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha approvato il 12 febbraio la relazione sull’equo compenso per copia privata presentata dalla parlamentare francese Françoise Castex, vice presidente della stessa Commissione Giuridica, volta ad armonizzare a livello comunitario l’istituto della copia privata, dare certezze legali ai produttori, libertà di copia ai consumatori e giusta remunerazione agli artisti. La relazione, che andrà in votazione all’assemblea plenaria del Parlamento del 27 febbraio, sostiene che l’equo compenso non deve necessariamente ricadere sui consumatori ma piuttosto risultare in un minor guadagno a carico dei produttori di apparati: saranno i produttori a decidere se assorbire l’aumento dell’equo compenso o se scaricarlo sul prezzo finale dei dispositivi.
Molto positiva la reazione della SIAE, che con un comunicato commenta: “La Relazione presentata della parlamentare Françoise Castex conferma, in tutti i suoi aspetti, la validità del modello italiano di copia privata, sostenuto dalla SIAE, che risponde a tutti i requisiti necessari. Nel documento si auspica che altri Paesi adeguino i loro ordinamenti a questi requisiti, affinché nel territorio dell’Unione si possa avere un regime armonizzato di questo importante istituto che, mentre assicura la libera fruizione da parte di tutti dei prodotti culturali, remunera i titolari dei diritti e consente ai produttori di device un sempre maggiore successo commerciale dei loro prodotti”.
Positivo anche il commento di Enzo Mazza, Presidente di SCF, che in un intervento su corrierecomunicazioni.it sottolinea come il sistema in vigore in Italia sia in linea con il quadro giuridico comunitario. La revisione della norma, vale a dire l’adeguamento delle tariffe dell’equo compenso, è attualmente sul tavolo del Ministro Bray, da cui si attende per le prossime settimane l’emanazione del relativo decreto.
Fonte: Musica e Dischi