L’avvocato Luca Scordino, consigliere di gestione Siae, risponde con una lettera al direttore di dday.it Gianfranco Giardina – che il 18 febbraio scorso ha pubblicato un’editoriale dal titolo “Per l’Europa il compenso per copia privata è una tassa” – precisando che il “Report on private copying levies” del Parlamento Europeo (qui la versione italiana) non menziona mai la parola “tassa”.
In altri Paesi europei, come la Francia o la Germania dove la tariffa di copia privata è fino a quaranta volte superiore rispetto a quella italiana, sottolinea inoltre l’avvocato Scordino, i prezzi degli smartphone sono molto più bassi rispetto a quelli praticati in Italia. Non solo: una recente ricerca americana ha evidenziato che il fatturato dei produttori di smartphone e tablet è cresciuto del 900% in meno di sei anni, mentre addirittura da un studio di Google emerge che questi dispostivi sono utilizzati al 90% per musica, video e simili, insomma per fruire di contenuti soggetti alla protezione del diritto d’autore.
L’editoriale di Giardina è qui.
La lettera di risposta dell’avvocato Scordino è qui.
Fonte: SIAE