Il Parlamento europeo, con 478 voti contrari, 39 a favore e 165 astenuti, ha respinto la ratifica dell’accordo commerciale anti-contraffazione ACTA, siglato a Tokyo nel gennaio scorso. E’ la prima volta che il Parlamento esercita il potere conferitogli dal trattato di Lisbona di rifiutare un accordo internazionale sul commercio. Pochi giorni prima, David Martin, relatore della Commissione Commercio Internazionale, che aveva bocciato la ratifica del trattato, si era espresso sui contenuti di ACTA dichiarando che “non è l’accordo giusto per affrontare su scala commerciale la contraffazione e la pirateria“. ?Dopo la mancata ratifica dell’accordo, le associazioni di categoria italiane ed europee esprimono le loro preoccupazioni per le ricadute che questa decisione potrà avere per la tutela della proprietà intellettuale. “Prendiamo atto della decisione del Parlamento Europeo di rigettare l’accordo ACTA senza attendere il parere della Corte di Giustizia UE, ma non possiamo non denunciare gli ennesimi paradossi a cui abbiamo assistito in questa vicenda” ha affermato il Presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo. “Le norme contenute nell’accordo bocciato – ha proseguito Polillo – sono già all’interno dell’ordinamento italiano e della maggior parte dei Paesi firmatari: ACTA aveva la sola funzione di armonizzare queste norme“. Anne Bergman-Tahon, Direttrice della FEP – Federazione degli editori europei ha commentato: “ACTA è uno strumento importante per promuovere l’occupazione e la proprietà intellettuale in Europa. Purtroppo, al Parlamento europeo il trattato è partito con il piede sbagliato, e le sue motivazioni più autentiche e significative andranno perdute”
Fonte: SIAE